Dittico consolare che mostra
il nome completo di Giustiniano I.
L’imperatore Giustiniano I è noto soprattutto per l’importante codificazione delle leggi romane che ebbe luogo durante il suo regno.
Il codice giustinianeo ci ha tramandato il prodotto imperituro della sapienza dell’antica Roma in materia di giurisprudenza, e su di esso si è basato il diritto di molti paesi europei. Probabilmente nessun’altra raccolta di norme giuridiche ha esercitato un’influenza altrettanto duratura sul resto del mondo.
Giustiniano nacque intorno al 483 a Tauresio, nell’attuale ex Jugoslavia.
Era nipote di Giustino I, un contadino della Tracia pressoché analfabeta, che aveva fatto carriera nell’esercito sino a diventare imperatore dell’impero romano d’Oriente.
Giustiniano, malgrado fosse a sua volta d’origine contadina, ricevette una buona istruzione e, con l’aiuto dello zio, si affermò rapidamente. Nel 527 Giustino, che non aveva eredi diretti, associò al trono il nipote, e in quello stesso anno morì.
Le rovine della città di Tauresio, città natale di Giustiniano I
Giustiniano raffigurato su un mosaico
in San Vitale a Ravenna
Da quel giorno in poi Giustiniano rimase da solo a regnare, sino al momento della sua morte, avvenuta nel 565.
Nel 476, sette anni prima della sua nascita, l’impero romano d’Occi-dente era stato costretto a soccombere davanti all’assalto delle barbare tribù germaniche, e soltanto l’impero romano d’Oriente, che aveva eletto come capitale Costantinopoli, aveva conservato la propria integrità.
Giustiniano era fermamente deciso a riconquistare i perduti territori d’Occidente e a ristabilire l’impero romano; per tutta la durata del suo regno dedicò la massima parte delle sue energie al conseguimento di questo fine.
Il suo progetto si realizzò, seppure parzialmente: riuscì infatti a riconquistare l’Italia, l’Africa settentrionale e parte della Spagna.
L’imperatore Giustiniano è però oggi soprattutto ricordato non tanto per i successi militari, quanto per la codificazione delle leggi romane. Sin dal 528, anno successivo a quello in cui salì al trono, affidò a una commissione l’incarico di elaborare un codice di leggi imperiali rivedendo, coordinando e unificando le leggi di Roma.
Il risultato di questa vasta opera legislativa venne pubblicato una prima volta nel 529, e successivamente rivisto, venne emanato nel 534.
Tutti gli editti e le costituzioni precedenti cessavano di aver vigore. Questo Codice divenne la prima parte del Corpus Juris Civilis; la seconda parte, chiamata Pandette o Digesto, era un compendio delle opinioni dei più importanti giuristi romani, ed era decisamente autorevole.
La terza parte, le Istituzioni, consisteva fondamentalmente di un manuale per gli studenti di legge.
Per finire, le leggi emanate da Giustiniano dopo l’adozione del Codice vennero raccolte nelle Novelle e pubblicate dopo la sua morte.
Un frammento del Corpus Juris Civilis
Giustiniano I ricostruì in modo grandioso
la basilica di Santa Sofia, facendola diventare
la più grande chiesa della cristianità
Naturalmente l’imperatore, impegnato in numerose guerre e assorbito dai doveri amministrativi, non poteva redigere personalmente il Corpus Juris Civilis.
Il riordinamento legislativo da lui voluto venne compiuto da una commissione di giureconsulti presieduta da Triboniano, famoso principe del foro ed esperto di giurisprudenza.
Giustiniano, uomo estremamente energico, si dedicò anche con molto impegno alla riforma dell’amministrazione pubblica, promuovendo una campagna contro la corruzione dei funzionari governativi, prevaricatori e venali, che fu coronata da un certo successo.
Incoraggiò il commercio e | industria, e promosse un vasto programma di edilizia pubblica.
Durante il suo regno vennero costruiti o riedificati numerosi monasteri, fortezze e chiese (tra le quali ricordiamo la famosa Santa Sofia di Costantinopoli).
L'avorio Barberini (ca 527) Giustiniano a cavallo
con in alto il Cristo tra due vittorie
ed in basso i barbari che portano tributi
La sua politica edilizia e le numerose guerre comportarono un pesante inasprimento delle imposte, e un diffuso malcontento.
Nel 532 scoppiò Un’insurrezione (i moti di Nika) che quasi gli costò il trono.
Una volta domata questa rivolta, il potere di Giustiniano non corse più seri pericoli, ma la sua morte, avvenuta nel 565, fu accolta dal popolo con manifestazioni di gioia.
Grande collaboratrice dell’imperatore fu l’abilissima moglie Teodora, e ci sembra opportuno ricordarla brevemente.
Nata intorno al 500, fu in gioventù attrice e cortigiana, e diede alla luce un figlio illegittimo.
Conobbe l’imperatore quando aveva già’ superato i vent’anni, e ne divenne l’amante, sposandolo nel 525, due anni prima della sua ascesa al trono.
Giustiniano era ben consapevole delle straordinarie capacità della moglie; la elesse a suo principale consigliere, e le affidò numerosi incarichi diplomatici.
L'Imperatrice Teodora era
una convinta monofisita
e influenzò la politica
del marito.
Teodora, donna intelligente e dalla forte volontà, influì sulla politica dell’imperatore, facendo anche approvare delle leggi che miglioravano i diritti e la condizione sociale delle donne.
La sua morte (dovuta a un tumore), sopravvenuta nel 548, costituì una grave perdita per Giustiniano, anche se i successivi diciassette anni di regno non furono per lui privi di successi.
Teodora, che era bella oltre che brillante, è stata l’ispiratrice di molte opere d’arte.
Gli Imperi romano-orientale e sasanide sotto il regno di Giustiniano
Giustiniano I, raffigurato
su una moneta dell'epoca
Giustiniano viene annoverato tra i protagonisti della storia romana soprattutto grazie al grande valore del Corpus Juris Civilis, che costituisce un’autorevole riordinamento legislativo del diritto romano, e come tale ha rivestito per secoli considerevole importanza nell’Impero bizantino.
Nel mondo occidentale, invece, è stato dimenticato per circa cinquecento anni.
Intorno al 1100, però, lo studio delle leggi romane ebbe una reviviscenza, soprattutto nelle università italiane, e verso la fine del Medioevo, il Corpus Juris Civilis divenne il fondamento dei sistemi legali che stavano nascendo nell’Europa continentale.
I paesi in cui questo si verificò sono quelli oggi caratterizzati da sistemi di diritto civile, contrapposti a quelli, prevalentemente di lingua inglese, in cui vige il diritto comune.
Il Corpus Juris Civilis non è stato adottato ovunque in toto alcune sue parti vennero tuttavia incorporate nel diritto civile, e in buona parte d’Europa divenne la base di ogni teoria e pratica in materia legale.
Dal momento che molti paesi extraeuropei hanno in seguito adottato porzioni del diritto civile, l’influenza del Corpus Juris Civilis si è rivelata straordinariamente estesa.
Ciò malgrado, sarebbe inesatto sopravvalutare l’importanza del codice giustinianeo, perché sull’evoluzione del dritto civile hanno influito anche altri importanti elementi.
Le leggi relative ai contratti, ad esempio, derivano più dalla pratica dei mercanti e dalle sentenze dei tribunali dei commercianti, che non dal diritto romano.
Il diritto germanico e il diritto ecclesiastico hanno a loro volta influito sul diritto civile.
Nell’era moderna, naturalmente, tutti i sistemi legali e le leggi europee sono state ampiamente rivedute; oggi il diritto sostanziale di molti paesi dotati di sistemi di diritto civile assomiglia solo molto relativamente al codice di Giustiniano.