| giannino cusano |
| | Salve a tutti: mi sono appena registrato. Ho conosciuto questo forum tramite Facebook. Sono "un muratore che ha studiato un po' di latino", come diceva Loos per dire "architetto".
Non conosco Campione sul Garda né la storia di questo insediamento che, "a spanne" e dal poco che si capisce guardando solo delle immagini, mi sembra un'eredità interessante della non abbondante archeologia industriale italiana.
Il problema è, come sempre in Italia, assai complesso. Non si capisce, o meglio non so, chi amministrativamente ha preso una decisione del genere in un'area tanto delicata, ma questo testimonia un fenomeno generalizzato nel nostro paese: la svendita del territorio.
Accade nelle grandi città, nelle frazioni, nei borghi, nei luoghi storicamente e paesisticamente più interessanti perché i Comuni non hanno quasi mai fatto il loro mestiere, in questi decenni. Basti pensare che la sola legge urbanistica che abbiamo avuto per decenni è stata la vecchia 1150 del 1942, quindi varata in epoca fascista, ed è rimasta inattuata (ad eccezione di Napoli, che era di fatto allineata alla nuova legge già dal 1936: strano il mondo, no?) fino alla cosiddetta legge Ponte del 1967: i Comuni che avrebbero avuto obbligo di dotarsi di PRG erano, al '67, tutti fuori legge. E poi si dotarono di piani spesso inattuabili, faraonici, megalomani, supervincolistici e che non rispettarono essi per primi. Il risultato è, con poche eccezioni, l'odierna abdicazione generale che di fatto lascia il territorio in mano alle imprese più grosse.
Non userei il termine "speculazione": vuol dire tutto e il contrario. I centri storici medievali che tanto ammiriamo nacquero da "speculazioni" fatte da proprietari di castelli e monasteri: è chiaro che un'operazione, pubblica o privata che sia, o è produttiva o è in perdita. C'è poco da fare. E la progressiva caduta di capacità di governo del territorio è da imputare, a mio avviso, proprio al fatto che i fondi pubblici sono stati spesi, sul territorio, molto male e per lo più "a perdere", a parte la diffusa illegalità dell'abusivismo e via cantando. Dunque oggi sempre più i privati si fanno avanti con proprie proposte, offrono qualcosa in cambio ai Comuni (parcheggi, servizi ecc.) e in Conferenza Servizi ottengono permessi di costruire. E' assolutamente legale, sia ben chiaro, ma questo accade oggi: può piacere o no, a me non piace troppo, nei termini in cui va in Italia, ma le condizioni al contorno sono esattamente queste.
Per lo meno, va detto, così si discute preventivamente ogni cosa quasi alla luce del sole e si contratta, anche se potere e capacità contratttuali degli enti pubblici sono per lo più al lumicino: ma l'ha voluto anzitutto la malapolitica, non il tanto vituperato mercato. Che, ovvio, fa comodo additare come l'eterno colpevole solo per nascondere le colpe gravi della (non)politica di destra, centro e sinistra: vuoi per ignoranza, vuoi per insipienza, vuoi per complicità con interessi non sempre limpidi. Vuoi, anche, per lo snobismo di tanta parte del mondo della cultura italiana, sempre pronto a sputare su tutto e tutti, ma quando c'era da stimolare un po' la politica a far meglio con proposte chiare, non se l'è quasi mai fatto passare nemmeno per l'anticamera del cervello. Anche qui, con poche eccezioni.Se mi guardo un po' in giro per l'Italia, ad ogni modo, c'è davvero da impallidire per le porcherie che sorgono ogni giorno.
E vengo all'intervento in questione: è certo che si poteva immaginare ben altro, non ci piove. E certo non condivido i toni entusiastici dell'articolo qui riportato. Tuttavia, con le premesse del caso, direi che se da un lato non mi pare (parlando sempre "a spanne", cioè su foto e disegni) uno di quei progetti per i quali strapparsi i capelli dalla gioia, non mi pare, dall'altro, neanche il caso di strapparseli per la disperazione. Lo trovo un intervento corretto: il nuovo si distingue chiaramente dal vecchio ed è il primo, sempre, a far vivere il secondo; il contrario non accade mai. Il linguaggio è abbastanza rigoroso e sobrio: la lezione di Loos e Wagner si sente. Non cerca facili effetti né, per contro, facili mimetismi col passato (alias "falsi") ma onestamente dichiara la propria genesi.
Si: facile che ne venga fuori l'ennesimo ghetto per ricchi che, dopo qualche anno, si stufano e vanno a far danno altrove, ma almeno non è Porto Cervo, con le sue squallide architetture da finto villaggio finto-antico che puzza di cartapesta a 10 miglia di distanza. La differenza non è piccola: tutt'altro.
Si può discutere della destinazione dell'area, delle scelte fatte ecc.: ma, l'ho premesso, i Comuni sono sempre più incapaci di decidere, essendosi esercitati per troppo tempo in scelte pilatesche ed essendo per lo più in mano ad incompetenti in questioni architettoniche ed urbanistiche. Meglio, dunque, Podrecca (che non conoscevo: non mi pare un genio, ma mi pare bravo) di tanti scalzacani che hanno devastato e devastano ancora l'Italia.
Se ci si chiede, dunque, cosa si sarebbe dovuto e potuto pensare di fare di un'area tanto bella, sicuramente si poteva immaginare ben altro. Se ci si domanda, però, chi avrebbe pagato il conto, ci si accorge subito che l'intervento della Coop7 quasi certamente è stato provvidenziale anche per le casse del Comune. La cornice generale è questa e sono quasi certo che Campione non sfugge alla regola. Causa anche la mancata riforma urbanistica che l'Italia, unica in Europa, attende da decenni e praticamente quasi nessuno della casta nostrana ha voluto in tutto l'arco costituzionale.
Sono anchì'io per la "tutela" del paesaggio, basta che ci si chiarisca cosa s'intende: la paralisi e l'immobilismo non hanno mai tutelato nulla. Gli interventi coraggiosi e autenticamente creativi e moderni hanno sempre migliorato ed esaltato il paesaggio: valga per tutti lo straordinario impegno di Frank Lloyd Wright, portato avanti con coerenza per tutta la vita e numerosissime realizzazioni.
Infine, non toglierei l'articolo, anche se non ne condivido i toni a mio parere eccessivamente entusiastici: crea disaccordo? Benissimo: se siamo tutti d'accordo, di cosa parliamo? Facciamo un bel brindisi e buona notte Scusate la lunghezza. Cordialmente, G.C.Edited by giannino cusano - 31/5/2010, 15:29
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