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Un Gol alla Guerra
Una comunità che contiene il mondo intero.
Una squadra che mette in gioco non solo l’agonismo, ma la necessità del riscatto, la fiducia nelle regole, la voglia di vincere: nella vita, prima che sul campo.
È Rifugiati Football Club, la squadra di calcio più multietnica che ci sia.
E anche il titolo del romanzo che Warren St. John, giornalista del “New York Times”, gli ha dedicato (in Italia lo ha pubblicato Neri Pozza).
Allenati da una donna giordana, la squadra è nata a Clarkston, cittadina della Georgia, dal 1990 centro di accoglienza per rifugiati.
È composta di ragazzini provenienti da quelle regioni del mondo dilaniate da anni di guerra: Etiopia, Burundi, Afghanistan, Congo, Iraq, Sudan, Bosnia, Somalia.
Adolescenti scappati dall’orrore, ex bambini costretti a combattere, piccoli orfani che ritrovano, nell’esperienza del calcio, la voglia di vivere.
Certo, neppure il presente è così semplice: i rifugiati spesso trovano intorno a loro ostilità, diffidenza, e non solo durante le partite.
Con la curiosità del giornalista e l’incedere del narratore, St.John perlustra questa realtà, i due mondi che si scrutano, e che alla fine, inevitabilmente, si mescolano.
Le attività della squadra e gli sviluppi di questo esperimento sociale si possono seguire sul sito |
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