Il Forum delle Muse

Emulando Kung Fu Panda, L'Oriente invade le Palestre

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/10/2009, 20:20     +1   -1
Avatar

Super Ñasual Dating - Authentic Maidens

Group:
Magazzinieri
Posts:
1,960
Location:
Usa

Status:


Emulando Kung Fu Panda



L'Oriente invade le Palestre


Dalle arti marziali allo yoga,
antiche discipline entrano in palestra.
Per combattere lo stress.
Aiutare le articolazioni.
Rinforzare i muscoli.
Insegnare a respirare.




Musica nuova in palestra. I ritmi sincopati dell'aerobica lasciano il passo a melodie orientali, più adatte a chi pratica discipline come yoga, tai chi chuan o chi kung. Sempre più diffuse anche in Italia.

E perfino le arti marziali 'esterne', i combattimenti una volta riservati a pochi appassionati e ora resi popolari da film come Kung Fu Panda, si affermano per quello che sono: esercizi in grado di dare equilibrio e serenità a chi li pratica, indipendentemente dall'età e dal sesso.

A confermarlo un numero crescente di studi.

Con risultati a volte eclatanti, come quello di un lavoro coordinato dalla Harvard Medical School e pubblicato su 'Plos One', secondo il quale rilassamento e meditazione ottenuti con tecniche come lo yoga agiscono addirittura a livello genico, aumentando le difese dell'organismo.

Più concreti i suggerimenti che arrivano da Thomas Woodward, responsabile del centro di Medicina di Urgenza dell'Università del Wisconsin, che all'argomento ha dedicato un'ampia rassegna: "Le arti marziali sono più sicure di altri sport e sono un metodo piacevole ed efficace per promuovere il benessere e la forma fisica".




Mario Mandrà è l'unico che
non sembra cinese... :rofl:

Le ragioni le spiega Mario Mandrà, uno dei massimi esponenti del kung fu in Italia, responsabile del centro Tana dei Dragoni di Milano:
"Il fitness occidentale crea un corpo forte ma rigido, le arti marziali cinesi propongono movimenti flessuosi che nascono dall'osservazione degli animali".

Adatti a tutte le età, per chi deve crescere in modo armonioso e per chi vuole mantenersi giovane.

Ma anche sport veri e propri.




Arsenio Veicsteinas

Uno studio realizzato da Arsenio Veicsteinas dell'Università di Milano sugli atleti della nazionale di karate mostra che il loro allenamento coinvolge tutti i meccanismi della produzione di energia, sia quello aerobico, tipico degli sport di resistenza come ciclismo o maratona, che quello anaerobico di discipline come i 100 metri o il lancio del peso.
Certo si tratta di dati che riguardano atleti in gara, Veicsteinas spiega: "La buona notizia è che chi dà il massimo impegnandosi in una gara amatoriale mette in atto, compatibilmente con le proprie capacità, lo stesso meccanismo metabolico dei campioni".



Anche chi pratica da anni attività apparentemente soft come yoga o tai chi si assicura un corpo da atleta: riduzione della massa grassa, buona densità ossea, miglioramento della funzionalità respiratoria e cardiovascolare. Veicsteinas osserva: "Molti arrivano allo yoga per rilassarsi, e dei benefici fisici si accorgono solo col tempo".

Mentre uno studio pubblicato qualche mese fa sull''American Journal of Public Health' mostra che chi pratica tai chi chuan lo fa prima di tutto per mantenersi in forma, e solo in seconda battuta per ridurre lo stress o perché interessato alla cultura orientale.
Che però è il vero segreto dell'efficacia di queste pratiche.




Lucio Sotte


Eros Selvanizza

Lucio Sotte, medico e direttore della 'Rivista italiana di medicina tradizionale cinese, spiega: "La medicina occidentale presta attenzione ai diversi segmenti che vengono messi in movimento, quella cinese all'energia che determina il movimento".

L'obiettivo insomma non è la forza muscolare, ma il controllo dell'energia vitale e la flessibilità che servono a sconfiggere quell''ingorgo di energia' che per la medicina cinese è la causa prima della malattia. E principi non molto diversi sono alla base della tradizione yoga.

Eros Selvanizza, presidente della Federazione italiana yoga e docente presso la facoltà di scienze motorie dell'Università di Parma, spiega:"Bisogna imparare a esercitare solo i muscoli necessari per realizzare la posizione richiesta, liberando il corpo da tensioni inutili".
In questo modo si impara a risparmiare energia, poi si riesce a farlo anche quando si risponde al telefono o si scrive al computer.



Uno dei risultati sono ossa più solide - studi dell'Università di Hong Kong confermano l'effetto del tai chi chuan sulla densità ossea in donne post menopausa - flessibilità articolare e maggior equilibrio che previene il rischio di cadute.

Veicsteinas osserva: "Oggi siamo abituati a camminare su terreni piatti e privi di ostacoli. Le posture, particolari caratteristiche di queste tecniche, ci riportano a un tipo di esercizio fisiologico cui non siamo più allenati".
Anche discipline apparentemente soft garantiscono un buon allenamento.




Laura Autru Brandimarti

Laura Autru Brandimarti, responsabile dell'associazione Chen Man Ching di Milano, spiega: "Il tai chi chuan, ad esempio, nonostante l'apparente facilità è un esercizio intenso e complesso.
Che tra l'altro mette in movimento i piccoli muscoli che normalmente restano bloccati sotto le grandi fasce muscolari".


Non a caso, qualunque tecnica si scelga, Veicsteinas spiega: "il primo risultato è quello di eliminare la dispnea da sforzo, il cosiddetto 'fiatone'".
Per le tecniche orientali il respiro, cui la nostra cultura dedica poca attenzione, è fondamentale: si va dal Pranajama indiano - in qualche caso nello yoga le posture fanno solo 'da sfondo' alla respirazione - alle respirazioni tipiche delle arti marziali.

Sotte spiega: "La semplice respirazione addominale, praticata dilatando l'addome quando si inspira, massaggia i visceri migliorando la funzionalità intestinale e quella dei genitali. Oltre a favorire l'ossigenazione e la circolazione del sangue ".
La respirazione retrograda, più complessa, impone di inspirare contraendo i muscoli dell'addome per rilasciarli nell'espirazione:
"In questo caso la pressione addominale aumenta considerevolmente e si alleggerisce quella toracica, migliorando la circolazione e arrivando a ventilare la base del polmone che di solito non è coinvolta nella respirazione".



I primi studi in materia lo confermano: una ricerca pubblicata sul British Journal of Sport Medicine mostra che anche il Tae Kwon Do aumenta la resistenza anaerobica, in altri termini la 'tenuta' degli atleti, altri studi sul judo forniscono dati analoghi,
Selvanizza nota: "senza dimenticare i vantaggi per la circolazione che derivano dalle posizioni capovolte dello yoga".

La parola d' ordine, in questo caso, è equilibrio. In tutto. Laura Autru Brandimarti spiega:
"Il mio maestro sosteneva che il tai chi chuan riequilibra anche il peso corporeo: chi ne ha bisogno dimagrisce, chi deve ingrassare aumenta di peso".
I vantaggi metabolici della pratica del tai chi chuan sono confermati da una ricerca dell'Università del Queensland, mentre per quanto riguarda lo yoga buoni risultati vengono da uno studio dell'Università del Texas su adolescenti e da una ricerca del Fred Hutchinson Cancer Research Center su soggetti di mezza età.
Un mix che giustifica l'aspetto giovanile di chi pratica assiduamente yoga o arti marziali.
"Il tai chi chuan ossigena la pelle mantenendola giovane, e allena tutti i muscoli inclusi quello del viso, oltre a rappresentare un ottimo esercizio per la memoria e la prontezza di riflessi".
Mentre lo yoga aiuta a eliminare le tossine responsabili dell'invecchiamento, "e a una certa età è preferibile a esercizi come la corsa che possono nuocere alle articolazioni".

I vantaggi vanno oltre la forma fisica, per coinvolgere il tono dell'umore. Un dato su cui maestri e praticanti concordano, anche se è difficile avere conferme scientifiche.
Ci ha provato nel 2004 un gruppo di ricercatori inglesi coordinato dall'Università di Westminster, con un'ampia review su yoga e disturbi di ansia pubblicata sul British Journal of Sport Medicine.
Da cui emerge che, pur in mancanza di dati conclusivi, i risultati ottenuti sono incoraggianti, particolarmente per quanto riguarda i disturbi ossessivo compulsivi.



"Il tai chi chuan è uno strumento per conoscere se stessi, rendersi conto delle proprie debolezze e superarle gradatamente. Dopo qualche anno di pratica molti cambiano carattere, diventano meno introversi, meno timidi e più sereni".

Rilassamento ed esercizi di respirazione aiutano a sconfiggere ansia e aggressività.
Ma la serenità si può trovare anche praticando attività 'toste' come karate o kung fu.

"Le arti marziali danno sicurezza e al tempo stesso aiutano a contenere l'aggressività: una persona che esprime il proprio disagio con un comportamento aggressivo impara a ridimensionarsi nel confronto con gli altri".

Lo confermano diversi studi che mostrano come queste tecniche siano utili per controllare il comportamento violento nei giovani a rischio. Anzi, alcuni studi rivelano che il livello di aggressività tende a diminuire con la prosecuzione della pratica.In molti casi poi, come per il kung fu, quelli che possono apparire combattimenti sfrenati sono in realtà sequenze di movimenti codificate in cui non ci si fa davvero male.
"Tra i vantaggi c'è anche quello di imparare una certa resistenza al dolore. Però rischi non se ne corrono".




Sarà per questo che le praticanti sono in netto aumento, attirate da un allenamento che mantiene giovani quanto dalla soddisfazione di superare la paura dello scontro fisico e imparare qualche mossa utile in caso di guai.

"Nelle arti marziali vere e proprie non ci sono specifici esercizi di autodifesa.

Ma tutto quello che si impara aiuta a reagire in modo corretto in caso di necessità.
Queste pratiche accrescono l'equilibrio sia esterno - per esempio si impara a lavorare allo stesso modo con entrambi i lati del corpo - che interno.
Ovviamente, per ottenere risultati serve un allenamento costante con un maestro competente.
Senza dimenticare un regolare controllo medico e le analisi opportune, a cominciare da un elettrocardiogramma prima della pratica.





Articolo Originale di
Paola Emilia Cicerone




Post Scriptum

I magnifici sette



YOGA


È l'insieme delle tecniche che consentono l'unione tra l'energia individuale e quella universale, descritte per la prima volta nel III secolo ac da Patanjali negli Yoga Sutra.
La versione più diffusa in occidente è l'Hatha yoga basato su una serie di posture specifiche (Asana) e tecniche di respirazione (Pranajama).
Ne esistono varianti classiche come l'Ashtanga Yoga, una sequenza di movimenti coordinati col respiro, e il mantra Yoga basato sulla produzione di suoni. Le contaminazioni più nuove sono il Power yoga, una versione energetica dell'Ashtanga classico, lo Yogilates che associa Yoga e Pilates, il Bikram Yoga che si pratica in ambienti surriscaldati, e lo yoga in acqua.




TAI CHI CHUAN O TAIJIQUAN

È un'arte marziale interna, ossia una sequenza di movimenti o «Forma» che simula con movimenti rallentati un combattimento con un avversario-ombra.

Nato probabilmente durante la dinastia Ming oggi si articola in diversi stili tra cui il Chen, più antico e più marziale, e lo Yang nelle diverse versioni, tutte basate su principi che prevedono il rilassamento, una postura corretta e il movimento simultaneo di tutte le parti del corpo.

Oltre alla forma a mani nude ne esistono altre con spada, ventaglio o bastoni, oltre al combattimento a mani nude (tui shu o «spingi con le mani»).




CHI KUNG O QI GONG


Spesso praticato insieme al Tai chi chuan cui è strettamente legato, prevede sequenze di esercizi a basso impatto da eseguire in piedi o seduti per mobilizzare le articolazioni, approfondire la respirazione e sviluppare l'energia interiore.

Esistono migliaia di sequenze di movimenti alcune finalizzate a trattare specifiche patologie.





KUNG FU

È il nome collettivo delle arti marziali cinesi più propriamente definite Wu shu (definizione che comprende anche il Tai chi chuan).

Il kung fu è uno stile esterno reso popolare dai film di Bruce Lee e dalle esibizioni dei monaci Shaolin.

Si tratta di sequenze di movimenti ispirati agli animali (i cosiddetti stili imitativi) e altre forme a mani nude o con armi.





KARATE


L'«arte della mano vuota» è una forma di combattimento a mani nude che prevede tecniche di percussione con pugni, gambe, gomiti e ginocchia ecc.

Nasce intorno al XIX secolo da antiche arti marziali ed è diffuso in diversi stili.

Comprende una serie di precetti morali e l'esecuzione di combattimenti simulati (kata) e scontri veri e propri (kumite): il livello di preparazione è contrassegnato da cinture di colori diversi.




JUDO

È la «via dell'adattabilità» o «della gentilezza». Nasce alla fine del XIX secolo sulla base del combattimento tradizionale Ju Jitsu, con l'obiettivo di formare il carattere dell'individuo promuovendo il senso dell'onore il rispetto e il controllo di sé.

I gradi contraddistinti da cinture di colori diversi indicano la preparazione atletica ma anche il livello morale.

Si divide in sequenze di movimenti - kata - e tecniche di combattimento.




TAE KWON DO


Letteralmente «l'arte di calciare saltando», è un'arte marziale coreana basata principalmente sull'uso delle gambe.

Nasce nella forma moderna negli anni '50 anche se affonda le radici in pratiche già diffuse nel VI secolo.

È articolato in tre stili fondamentali che prevedono l'esecuzione di «forme» e diversi gradi di preparazione caratterizzati da una cintura di colore diverso.

 
Contacts  Top
0 replies since 4/10/2009, 20:20   1271 views
  Share