Alla fine del combustibile
Le energie alternative prossime venture
La fusione nucleare.
I satelliti che catturano il sole.
Virus geneticamente modificati.
Così la comunità scientifica
risponde alla fine del petrolio.
Se portassimo il Sole sulla Terra avremmo risolto per sempre il problema dell’approvvigionamento energetico. In tutto il mondo.
Ma quello che sembra un sogno potrebbe diventare realtà entro qualche anno.
In California, infatti, al centro del Dipartimento dell’energia Usa Lawrence Livermore National Laboratory, un team di ricercatori del programma Nif (National Ignition Facility) sta portando avanti una serie di esperimenti per replicare la forza energetica Sole sul nostro pianeta.
Un progetto ambizioso, che nei giorni scorsi ha compiuto enormi passi in avanti.
Sono stati infatti terminati i lavori per la costruzione di tutta l’infrastruttura che porterà ai primi esperimenti.
Che avranno come protagonisti 192 laser, con il compito di colpire contemporaneamente e da più lati una “capsula” di idrogeno.
La parte superficiale di quest’ultima viene spazzata via e quella centrale implode generando una grande quantità di energia della stessa “natura” di quella prodotta dal Sole.
E senza alcuna emissione di gas serra. 
Il Nif, dunque, sarà il primo reattore a fusione nucleare della storia.
E si servirà del sistema laser più potente del mondo. 
POST SCRIPTUM
Alcune delle sperimentazioni più interessanti e innovative per trarre energia in modo creativo e rinnovabile.
TORRE SOLARE
A Burunga, in Australia, se il vento non c’è lo creano.
Un sistema di specchi a concentrazione utilizzerà la radiazione solare per scaldare un’enorme quantità di aria che sarà convogliata in una torre al centro.
Il vento caldo tende a salire e aziona le 32 turbine che si trovano all’interno della struttura, generando energia per 200 megawatt di potenza.
BATTERIE SUPER VELOCI
Un cellulare si ricarica in dieci secondi, un’auto ibrida in cinque minuti.
Numeri che fanno sembrare molto vicini i veicoli completamente elettrici.
Al Mit di Boston hanno trovato un modo di accelerare il movimento delle cariche elettriche tra i due poli della batteria.
Il trucco è stato creare delle “nanoautostrade” tra anodo e catodo, a cui le cariche accedono grazie a un sistema di vie preferenziali.
CAROSELLO A VENTO
Una giostra che gira trainata da “aquiloni”, di circa 100 metri quadrati l’uno.
A realizzarli sarà l’italiana Sequoia Automation.
Secondo i calcoli, un carosello di 1.500 metri di diametro può produrre fino a 14 megawatt.
Ma, in uno spazio più ampio, una giostra potrebbe avere cento ali e generare fino a 100 gigawatt.
TOR VERGATA ALLA FRUTTA
Le stanno sviluppando nel laboratorio di Tor Vergata, utilizzando gli stessi coloranti presenti nella frutta (antocianine) che avranno il compito di catturare l’energia solare per trasformarla in elettricità.
Per questo sono completamente ecocompatibili, non ci sarà il problema dello smaltimento e un impianto costerà un decimo rispetto a quelli attuali (al silicio). Inoltre non occorre che la luce arrivi alle celle direttamente, perché funzionano anche per luce diffusa: sono quindi applicabili alle vetrate sia esternamente sia internamente.
Saranno in commercio dopo il 2011.
Esempio di cella fotovoltaica organica (a sinistra) e modulo (a destra)
CIAMBELLE CALDE
È stata approvata la costruzione nella zona di Cadarache (in Francia) di ITER(International Thermonuclear Experimental Reactor), la macchina in cui si vuole realizzare il più grande esperimento di fusione nucleare magnetica.
Una camera a forma di ciambella di 14 metri metri di diametro in cui l’idrogeno sarà confinato grazie a un campo magnetico molto intenso, e riscaldato fino a ottenere la fusione e quindi liberare energia.
