Nonostante i battage ambientalisti, l'ecologia ostentata come un credo e il dispiego effettivo o presunto di politiche e interventismi verdi, quando si tratta di imparare la sostenibilità l'uomo è come un bambino: capisce meglio quando ci sono "le figure".
E sono 101, opera di 58 grandi fotoreporter, le immagini esposte in "Madre Terra", la mostra fotografica organizzata dal "National Geographic" Italia, in linea con le direttive di Washington (sia quelle della casa madre, che lì ha la sua sede principale, sia di quelle del nuovo inquilino della Casa Bianca).
Dedicata alla salvaguardia del pianeta, dal 7 febbraio al 29 marzo al Palazzo delle Esposizioni, la mostra è alla seconda edizione italiana dopo quella dello scorso anno, ed è incentrata sui quattro elementi: un vero percorso per immagini sul patrimonio geografico ed ecologico terrestre.
Dagli orsi grizzly dell'Alaska alle tigri indiane in via d'estinzione, dalle Alpi alle foreste equatoriali e pluviali, gli scatti documentano le aggressioni dell'urbanistica selvaggia, i problemi di conservazione delle biodiversità, delle zone a rischio e le sofferenze di chi le abita.
Guglielmo Pepe, direttore di "National Geographic" Italia, spiega :
«Con questa esposizione vogliamo dare un contributo alla consapevolezza. Non lanciare degli allarmi: sono altri ad avere il dovere istituzionale di farlo».
Nel frattempo, la forza visiva dei fotoreportage d'autore ne rendono immediata la percezione.