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Abitare la città tra architetture ed emozioni, Riflessioni sulla percezione di sicurezza in città

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Andbeat
view post Posted on 14/10/2008, 20:58     +1   -1




Abitare la città tra architetture ed emozioni

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Riflessioni sulla percezione di sicurezza in città




L'attuale tendenza della Psicologia all'interdisciplinarità prevede il confronto e lo scambio tra contenuti e interessi culturali afferenti a discipline diverse.
Tale apertura al dialogo coinvolge oggi anche l'architettura e l'urbanistica.



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L'obiettivo della Psicologia nello studio dell'ambiente urbano è quello di rendere ottimali i rapporti intercorrenti tra le persone e i rispettivi ambienti di vita quotidiana.



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La città contemporanea, infatti, appare oggi mutevole, complessa, spesso frammentata e connotata da spazi sfuggenti che possono disorientare l'individuo.



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Cogliendo i processi attraverso cui l'uomo conosce il mondo e come se ne appropria a livello mentale ed esperenziale, la psicologia ha descritto il rapporto dell'uomo con il proprio ambiente come altamente personale e soggettivo.



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In tale contesto il concetto di ambiente deve essere inteso in un senso che racchiude in sé sia le caratteristiche fisiche e geografiche che quelle sociali e psicologiche.



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Nell'habitat umano ciò che interessa a livello psicologico non è la sola dimensione spaziale di un ambiente, bensì tutto quanto viene colto dai processi percettivi e cognitivi individuali.

Esiste infatti una stretta reciprocità tra uomo e ambiente: l'uomo interviene attivamente sull'ambiente attraverso i propri processi psicologici; l'ambiente, a sua volta, influenza e determina il comportamento soggettivo.



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Nel rapporto uomo ambiente, dunque, non esiste una realtà "vera" in sé, ma tante quante sono le diverse interazioni tra soggetto e realtà.

Se dunque la percezione di ogni ambiente è relativa e soggettiva possiamo riferire tale relatività anche al concetto di "ambiente sicuro", interrogandoci su quali siano i fattori in grado di produrre il vissuto di sicurezza nell'individuo.

Quando si parla di "senso" di insicurezza e di rischio percepito ci si riferisce sempre a parametri di "giudizio soggettivo", che possono rapportarsi in maniera approssimata o sovrastimata rispetto al reale stato di pericolo.

Il senso di insicurezza in città può dipendere, così, sia dal personale vissuto psicologico di un individuo, che dall'ambiente fisico e strutturale.



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L'importanza attribuita al "traffico caotico" alla sensazione di disordine e inciviltà che a livello mentale può essere collegata alla sensazione di insicurezza.



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Di contro si può ipotizzare come il concetto di sicurezza urbana si rifletta in un ambiente "confortevole" e "armonico".



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Partendo da tale reciprocità si può ipotizzare l'opportunità di "manipolare" l'ambiente al fine di regolare i comportamenti degli individui fruitori e influenzare così il senso di sicurezza/insicurezza.



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In linea con tale idea, molti studiosi dell'ambiente urbano hanno identificato, in maniera concorde, alcuni elementi strutturali considerati come "fattori classici" in grado di incrementare il senso di sicurezza: luce e illuminazione, accessibilità dei luoghi, qualità e cura degli ambienti, conformazione della vegetazione, assenza di fratture urbane e continuità di comunicazione, ecc.



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Identificare tali "fattori chiave" assume un grande valore strategico al fine di ottimizzare il rapporto uomo-ambiente e progettare cosi la città tenendo conto della relazione che l'individuo fruitore ha con il contesto.



Rodewald sostiene: "Il paesaggio è una risorsa per la salute".


La tutela della natura e del paesaggio, oltre che una pianificazione attenta degli spazi liberi in città assume importanza strategica. Occorre collegare la promozione della salute e della qualità della vita alla pianificazione territoriale.



Dato che l'ambiente rappresenta un'indubbia fonte di benessere, bisogna cercare di creare degli spazi urbani che tengano conto della promozione della salute. Pertanto è auspicabile un impegno della Psicologia a sensibilizzare ed incrementare nei professionisti, che si occupano di progettazione e della qualità del vivere urbano, una maggiore attenzione al vissuto soggettivo e psicologico.

 
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