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Burn-Out, Disinnamorarsi del proprio lavoro

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Andbeat
view post Posted on 16/9/2008, 18:12     +1   -1




Burn-Out

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Disinnamorarsi del proprio lavoro


Come leggere il disamore che colpisce l'individuo
quando le proiezioni affettive sul posto di lavoro si ritirano






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Nel corso di una vita lavorativa, si può rimane sorpresi ad impegnarsi, a sognare e realizzare fantasie tramite obiettivi concreti, innumerevoli volte.


Ogni volta che si intraprende una avventura sentimentale, lavorativa esistenziale, la ragione intrinseca parte sempre dal cuore, poi viene attuata da altre funzioni intellettive, ma l'entusiasmo, la curiosità, la voglia di scommettere che si trova nelle umane vicende, quella viene da un innamoramento.


Dal banale shopping, alle imprese sportive, alle scoperte scientifiche e via dicendo ciò che spinge gli umani ad agire è sempre questo antico sentimento, l'innamoramento che fa scoccare la freccia dell'azione.


Quando siamo innamorati non ci risparmiamo mai, quello che viviamo ha il carattere della specialità è l'oggetto del nostro interesse è sempre speciale e merita una cura particolare.


Quando si è in amore, non ci si risparmia, i difetti vengono minimizzati e le lacune sono colmate.


Gli antichi greci paragonavano l'innamoramento alla follia, alla mancanza quindi di lucidità, e attribuivano all'amore la cecità.

A tal proposito vale la pena citare il mito di Eros e Psiche.




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La favola inizia nel più classico dei modi: c'erano una volta, in una città, un re e una regina, che avevano tre figlie.
L'ultima, Psiche, è bellissima, tanto da suscitare la gelosia di Venere, la quale prega il dio Amore di ispirare alla fanciulla una passione disonorevole per l'uomo più vile della terra.
Tuttavia, lo stesso Amore si invaghisce della ragazza, e la trasporta nel suo palazzo, dove ella è servita ed onorata come una regina da ancelle invisibili e dove, ogni notte, il dio le procura indimenticabili visite.
Ma Psiche deve stare attenta a non vedere il viso del misterioso amante, a rischio di rompere l'incantesimo. Per consolare la sua solitudine, la fanciulla ottiene di far venire nel castello le sue due sorelle; ma queste, invidiose, le suggeriscono che il suo amante è in realtà un serpente mostruoso: allora, Psiche, proprio come Lucio, non resiste alla curiositas, e, armata di pugnale, si avvicina al suo amante per ucciderlo.

Ma a lei il dio Amore, che dorme, si rivela nel suo fulgore, coi capelli profumati di ambrosia e le ali rugiadose di luce e il candido collo e le guance di porpora.

Dalla faretra del dio, Psiche trae una saetta, dalla quale resta punta, innamorandosi, così, perdutamente, dell'Amore stesso.
Dalla lucerna di Psiche una stilla d'olio cade sul corpo di Amore, e lo sveglia.
L'amante, allora, fugge da Psiche, perché ha violato il patto.




Il significato del mito?

È senza dubbio legato al dilemma alla base della conoscenza come condizione dell'amore.
Crediamo che nessun amore sia perfetto e totale senza la conoscenza completa ma, nel momento in cui questa condizione si realizza, l'amato fugge.

Quando ci si innamora è tutto bello... :Pazienza:



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C'è chi dice che l'amore è un sentimento maturo, perché contempla e accoglie anche gli aspetti meno allettanti dell'oggetto d'amore.
Nel rito del matrimonio ciò è ribadito nel rito che recita "... nella buona e nella cattiva sorte...

E arriviamo all'oggetto della discussione: può il burn-out, essere associato al disinnamoramento?

Può essere il burn-out considerato l'effetto del ritiro proiettivo dei propri investimenti affettivi?

Pensate a come ci si sente quando si ha la sempre più netta impressione di non essere più innamorati, o peggio quando improvvisamente l'oggetto dell'amore non attrae più.
È capitato anche a voi di sentirvi...
1 ) Privi di forze.
2) Distaccati e apatici.
3) Frustrati.

Anche questo succede quando si è in burn-out...



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O per fare un riferimento scientifico e citare un impiegatissimo test di valutazione di questa malattia, qual è il Maslach Burn-out Inventory, si evidenziano:

1) L'esaurimento emotivo, o svuotamento delle risorse emotive e personali. Prevalgono la stanchezza, la fatica e i sintomi psicosomatici. Può presentarsi in concomitanza a sindromi ansiose o depressive, ma non necessariamente.

2) La depersonalizzazione, il soggetto si sente inadeguato al suo compito e assume atteggiamenti e sentimenti negativi, cinici, di distacco.

3) La bassa realizzazione professionale (la caduta dell'illusione di perfezione),il soggetto si valuta in modo negativo sul lavoro, ha bassa autostima, viene meno il desiderio di successo, è frustrato per la mancanza di realizzazione delle sue aspettative (il sogno d'amore naufraga), perché sente che la propria soddisfazione dipende da agenti esterni, dalle istituzioni, dalle riforme, ecc. (non sei più quello di prima..., non ti piaccio più... , c'è qualcun altro... ecc.).

Sorpresi dalle assonanze?

Ma c'è dell'altro... :rolleyes:



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Una complicanza che interviene prevalentemente nel rapporto d'amore tra posto di lavoro e lavoratore.
L infrangibilità del rapporto per causa economica.

Il lavoratore in burn-out, si sente incastrato, non può andarsene, non può risolvere la fine di questo amore con un divorzio, perché ne ha bisogno.
È dipendente.

Se potesse andare via, non avrebbe un burn-out, si cercherebbe un'altra possibilità.

Quando ciò non è possibile, la frustrazione è così alta, che diventa distruttiva.
Le ragioni di questa situazioni naturalmente sono come sempre varie e interfacciate.
La più importante è la sensazione di non poter più scegliere.

Quando ancora mi sento abile a farlo, ogni giorno di impegno è frutto di una scelta, e anche se l'innamoramento finisce, poggio la mia scelta su altre valide ragioni.
Ma...







 Una splendida poesia di Cesare Pavese ci permette una sinergia tra lavoro ed amore: si tratta delal celeberrima "Lavorare Stanca"..
I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia
tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli
e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.
L'uomo afferra la mano sottile e la morde
e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.
Mezza l'erba del prato è così scompigliata.
La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli
e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.

Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccia
nella sera, e i passanti non cessano mai.
Ogni tanto un colore più gaio li distrae.
Ogni tanto lui pensa all'inutile giorno
di riposo, trascorso a inseguire costei,
che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.
Se le tocca col piede la gamba, sa bene
che si danno a vicenda uno sguardo sorpreso
e un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passano
non lo guardano in faccia, ma almeno si spogliano
con un uomo stanotte. O che forse ogni donna
ama solo chi perde il suo tempo per nulla.

Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossa
alle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.
Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,
interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.
Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sasso
di una grotta - di bel capevenere e volge al compagno
un'occhiata struggente. Lui fissa il groviglio
degli steli nericci tra il verde tremante
e ripensa alla voglia di un altro groviglio,
presentito nel grembo dell'abito chiaro,
che la donna gli ignora. Nemmeno la furia
non gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduce
ogni assalto in un bacio gli prende le mani.

Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:
tornerà a casa rotto di schiena e intontito,
ma assaporerà almeno nel corpo saziato
la dolcezza del sonno sul letto deserto.
Solamente, e quest'è la vendetta, s'immaginerà
che quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,
senza pudori, in libidine, quello di lei.



- L'aspirazione di un posto a tempo indeterminato, (finché morte non ci separi...)

- L'illusione dell'indissolubilità, sono fattori contrari alla salute del rapporto di lavoro.


Quale cura quindi dottore? Guarirò? Sopravviverò?
Dipende. :fu fi:

Dalle risorse intrinseche della persona, dalla sua capacità di reinvestire le sue energie emotive (o libidiche come si dice in psicoanalisi) su altri aspetti della suo impegno lavorativo, guadagnando in professionalità per esempio.
Dalla voglia di ricominciare dopo aver subito il tradimento.

Sapete come finisce la storia di Eros e Psiche?

la giovane ed ingenua Psiche dovette faticare non poco per riconquistare il suo Amore.
Dovette iniziare un lungo e disperato pellegrinaggio alla ricerca del suo bene perduto, di quell’amore totale che la teneva relegata all'oscurità.

Pensò di togliersi la vita, ma una voce le venne in soccorso e le suggerì di recarsi negli Inferi da Persefone e cercare il recipiente dei profumi magici di quest'ultima.

Psiche, superate tutte le prove, ancora una volta fu presa dalla curiosità e aprendo il cofanetto dei profumi ne fu avvolta e cadde in un sonno mortale.
Eros allora si mosse a compassione e la soccorse con l'aiuto degli dei riconducendola poi nell'Olimpo, dove furono celebrate le nozze sacre.

Finalmente uniti, Amore e Psiche, concepirono una figlia che fu chiamata Piacere.

Capite perché i miti greci sono sempre troooooppo forti? ^_^




:saluto:
 
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