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Renato Zanella, Il coreografo che non c'è

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Andbeat
view post Posted on 15/11/2007, 22:00     +1   -1




Renato Zanella

Il coreografo che non c'è

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Italiano, tra i quaranta e i cinquant'anni, altissimo, aitante, molto colto, serio, eppure non conformista. Sembrerebbe l'evocazione onirica del "coreografo che non c'è". Invece c'è. Si chiama Renato Zanella.



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I ballettofili perfetti lo conoscono e lo stimano, nonostante sia diventato famoso all'estero, soprattutto per aver diretto, per anni, la compagnia dell'Opera di Vienna. Il più largo pubblico romano lo ha conosciuto il 7 novembre, al Costanzi, con il suo nuovo balletto, "Peer Gynt".




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Ha scelto tre super-interpreti (Alessio Carbone, Alessandro Molin e il danese Egon Madsen) per danzare la lunga vita di un uomo alla ricerca di se stesso, attraverso viaggi e mutazioni. Tempo sprecato, sembrano dirci, però, sia il grande drammaturgo norvegese Heinrich Ibsen, sia il balletto di Zanella ad esso ispirato.



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Perché la vera identità di Peer Gynt sta tutta nella casta Solveig, che, con il suo amore immutato e immutabile, e con la sua languorosa canzone di Grieg, gli dà un'identità e gli regala l'ipotesi di una vita felice.


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Come dire: noi che andiamo via per cercare noi stessi, esistiamo soltanto perché c'è qualcuno che resta e ci ama da sempre e per, sempre. Non è vero, ma suona bene. ^_^



Edited by Andbeat - 5/7/2008, 12:59
 
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